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Monday, April 30, 2007

proposte dell' associazione culturale valbormida viva per la rinascita

All’ Assessore Regionale all’ Ambiente
Agli Amministratori locali
Alle Associazioni locali


Proposte dell’ Associazione per gli interventi di risanamento e la rinascita della valle Bormida

Premessa

La nostra Associazione gestisce il sito/blog sopraccitato http://www.acvalbormidaviva.blogspot.com/, con i suoi associati/volontari, ed è proprietaria e gestisce anche il Centro di Documentazione “Patrizio Fadda” sul caso ACNA-valle Bormida, ospitato in un locale messo a disposizione del Comune di Monesiglio.
E’ una fonte preziosa per giornali e tesisti universitari e fra l’ altro raccoglie i documenti dei principali protagonisti del movimento della valle Bormida Piemontese-cuneese.
Ha svolto in passato anche una ricerca dal titolo "Laboratori Territoriali per lo sviluppo locale autosostenibile - l' Autorità di Valle in Valle Bormida", in collaborazione con otto Università Nazionali.
Si allega alla presente una memoria conclusiva relativa al lavoro svolto.

Le proposte maturate all’ interno della nostra Associazione, nelle loro linee generali, sono le seguenti:

1)a partire dalla radice costituita dal Centro di documentazione, e sulla base del tipo di interesse manifestato sullo stesso, sviluppo di un centro di formazione-specializzazione a livello internazionale avente le seguenti caratteristiche:

-decentralizzato sui comuni della valle bormida piemontese-cuneese, nell’ ottica della città policentrica, con una sede specialistica per argomento o attiva a intervalli di tempo prestabiliti per ogni Comune, con l’ utilizzo di edifici già recuperati o da recuperare (es. ex-filanda di Monesiglio, castello di Saliceto, castello di Prunetto, casa da recuperare in centro paese a Gorzegno, rifugio La pavoncella a Camerana, ecc.)

-attrazione di flusso di insegnati ed allievi ospitati nelle varie strutture ricettive della zona

-contenuto dei corsi di specializzazione: ecologia, tutela ambientale, sicurezza sul lavoro, rischio chimico e minimizzazione, realizzazione della direttiva REACH, bilanci ambientali, certificazione della qualità ambientale, mobilitazione ecologica come azione politica, azione locale e decisioni politico-amministrative, progettazione condivisa e partecipata, progettazione trasparente, gestione dei rapporti industria-territorio, sociologia e associazionismo, giornalismo e sviluppi portali sul WEB 2, autoimprenditorialità

-destinatari dei corsi: dirigenti industriali responsabili dei settori comunicazione, sviluppo e progettazione, dirigenti di associazioni no-profit, dirigenti sindacali, giornalisti, abitanti del luogo.

2)Concorso internazionale per un’ installazione artistica a futura memoria sul sarcofago rifiuti ACNA.

3)Avvio di un evento/festival/mostra annuale internazionale a contenuto artistico (teatro, letterario) e/o scientifico e/o letterario e/o giornalistico, che possa, affondando le sue radici nel passato di lotte per la rinascita e di collettività locale che ha saputo imporre una svolta, pubblicizzare la valle Bormida come meta turistica.

4)Acquisto di partecipazione nella Società proprietaria e/o gestore del Sito ex-ACNA per avere il potere diretto di prevenire possibili futuri danni, aperta anche a più soggetti piemontesi

5)Sviluppo delle strutture tecnologiche (wi-max) e telelavoro

6)Ritorno al rispetto sacro per l’ acqua con deviazioni del bormida nei centri paesi

La nostra Associazione ha al suo interno risorse per porsi come nucleo base di coordinamento della progettazione e realizzazione dei primi 3 interventi succitati.
Possono confluire al suo interno rappresentanti di istituzione locali, creando un centro di lavoro lontano dalla competizione partitica e di tipo collaborativo ovviamente limitatamente al tipo di interventi proposti.

Per quanto riguarda l’ impostazione delle linee generali del piano di interventi da finanziare, esponiamo di seguito alcuni nostri pareri.

-Le spese per la bonifica del territorio e anche per le semplici analisi devono essere pagate dai responsabili del danno e dell’ inquinamento.
Quindi anche i costi dei controlli delle ARPA e province e degli Osservatori.

-I fondi prospettati devono essere indirizzati specificatamente a progetto che abbiano radici e collegamento con la storia dell’ inquinamento passato creato dall’ ACNA di Cengio e per la rinascita dopo i danni ambientali, economici e sociologici subiti. Interventi non collegati a questi eventi come la costruzione normale di fognature civili dovrebbero trovare i normali canali di finanziamento.

-A questo proposito, anche progetti per lo sviluppo di imprenditorialità locale autosostenibile ed ecologicamente compatibile possono rientrare nei finanziamenti: solo se si liberano gli abitanti dal bisogno di dovere sottostare al ricatto posto di lavoro in cambio di inquinamento possono crearsi le condizioni anche a medio lungo periodo di avere un ambiente pulito e di non dovere più accettare industrie potenti e dannose.
-La collocazione territoriale deve favorire i paesi dell’ Alta Valle Bormida. Sono i più danneggiati dall’ inquinamento ambientale e dalla successiva perdita di posti di lavoro, e se qui si creano le condizioni perchè un’ altra ACNA non ritorni, ne avranno estesi vantaggi anche i Comuni della media e bassa valle, come loro stessi capiranno. Se la testa della valle è sana anche il resto della valle è sano. Questo a condizione che le Comunità dell’ Alta valle siano in grado di sviluppare progetti validi e partecipati.
Altrimenti il modo migliore di spendere i fondi è di investirli nel sito ACNA.

-Coordinamento generale affidato ad un’ autorità di valle aperta a partecipazione anche non solo istituzionali; abbiamo già sviluppato una bozza di statuto.

-Gestione dell’ intervento aperta alla partecipazione popolare anche a livello decisionale nell’ ottica del bilancio partecipato, per una quota del 25%, come già realizzato in altre aree.
Gli amministratori e gli esponenti di partito tengano conto che in zone dove lo spopolamento ha ridotto la popolazione bisogna coinvolgere il maggior numero di risorse umane possibile, e che in termini di marketing territoriale gli approcci innovativi pagano sia a livello collettivo che individuale.


Monesiglio, 9-3-2007 Il Presidente Ilvo Barbiero

un sito in cui sono esposte le idee di maurizio pallante, relatore al convegno nazionale di savona del novembre 1988

http://www.paea.it/impiantistica.htm

Wednesday, April 04, 2007

la storia della ribellione fiscale degli anni sessanta

Alpino e in prima linea contro l’Acna
Loazzolo: in ricordo
di Franco Grea



Loazzolo.
Lettera di
Enzo, Mario, Remo in ricordo
Franco Grea, abitante del
Quartino di Loazzolo, deceduto,
il 29 dicembre 2006, all’età
di 69 anni.
Franco, camionista prima e
agricoltore poi, era un personaggio
conosciuto ed amato
in valle ed in Langa Astigiana,
per il suo grande impegno sociale,
come socio alpino del
Gruppo di Loazzolo e come
militante della prim’ora contro
l’inquinamento della Valle
Bormida, provocato dall’Acna
di Cengio.
Scrivono Enzo, Mario, Remo:
«Siamo nel 2007, ma il
problema Acna, anche se i
più lo ignorano, o fanno finta
di ignorarlo, purtroppo rimane.
Abbiamo deciso di scrivere
queste righe soprattutto
per far conoscere uno dei tanti
episodi di lotta, ai più sconosciuto,
ed anche per ricordarne
un suo protagonista recentemente
scomparso.
Negli anni 60 quando la
Bormida era di “color cocacola”
ed i pesci morivano, il
fiume puzzava, puzzava veramente
tanto anche a distanza
di oltre 50 chilometri dalla fabbrica
della morte, immaginatevi
quanto poteva vivere bene
uno che abitava a pochi
passi dal fiume, come Franco,
che insieme ad altri giovani di
allora, decise di alzare la testa,
ispirato forse alle prime
proteste, iniziate già nel 1916.
Negli anni 60 i valligiani
diedero vita ai “Comitati di
Agitazione”, costituiti nei paesi
lungo il fiume per ribellarsi
all’ingiustizia: per colpa di
qualche essere ignobile che,
preoccupandosi solo di produrre
denaro, impediva che
con quell’acqua potessi irrigarci
i campi o farci il bagno
dentro, ma ingiustizia soprattutto
perchè se avevi la sventura
di nascere in un paesino
bagnato dalla Bormida avevi
fortissime probabilità di morire
di cancro!
I suddetti comitati, intrapresero
alcune iniziative tra le
quali nel 1964 recarsi a Roma
per informare del dramma
della valle l’allora Ministro della
Sanità on. Mariotti, la foto
ritrae quella delegazione di
valligiani composta (a partire
da sinistra) da don Bernardino
Oberto, Vero, l’avvocato
Perazzi, Gallo, il dottor Bertolani,
Grea e Ghiglia, dinanzi a
Montecitorio.
Nonostante la promessa da
parte dell’Acna di depurare le
acque con un innovativo sistema
di depurazione a base
di calore, la situazione non
cambia e quindi continuano le
riunioni dei comitati di agitazione.
In uno di questi incontri,
svoltosi a Bubbio in data 20
aprile 1965, si ipotizzarono diverse
forme di protesta, tra
cui anche l’astenersi dal pagare
le tasse, ma, all’incontro
erano presenti anche due ufficiali
della Guardia di Finanza,
che procedettero immediatamente
a schedare tutti i 27
valligiani presenti e a denunciarli.
Tra i 27 imputati, Gallo di
Gorzegno, l’acquese Bertolani,
Franco Grea di Loazzolo e
il bubbiese Tino Ghiglia, (ritratti
nella foto), insieme ad
altri protagonisti storici delle
proteste (la maggior parte di
essi purtroppo scomparsi),
ma fortunatamente, ancora
oggi alcuni, che non rendiamo
noti per ragioni di privacy,
possono raccontare dell’assurdo
episodio.
Il Tribunale di Acqui Terme
nominò avvocato difensore
dei valligiani, l’avvocato Alfredo
Biondi, che riuscì, si a fare
assolvere i 27, ma non evitò
loro di dover pagare tutte le
spese processuali; l’allora avvocato
ed oggi senatore, si intreccia
ancora, anni dopo con
la vicenda della Valle Bormida,
citiamo solo che in data
8/11/89 in qualità di deputato,
egli votò come la maggioranza
dei parlamentari, contro la
chiusura definitiva dell’Acna.
Negli anni 80 finalmente la
protesta viene capita e condivisa
da tutta la valle… sul finire
degli anni 90 la fabbrica
chiude; anche se ad oggi il
problema rimane poiché permane
il divieto di irrigare, poiché
è alto il pericolo di re-industrializzazione
su di un’area
non ancora bonificata e
non messa del tutto in sicurezza,
inoltre fa rabbia che
nessuno ha mai fatto un solo
giorno di galera, nonostante
gli “omicidi” ai valligiani morti
per tumore!
Con queste righe vogliamo
ringraziare tutte le persone
umili che hanno lottato contro
questa ingiustizia, e che purtroppo
se ne sono andati senza
che il problema sia del tutto
risolto, speriamo almeno
che le energie spese, e il tempo
dedicato, al problema Acna,
possano essere d’aiuto
per le generazioni future che
vivranno in questa valle, ancora
oggi vittima dell’ingiustizia.
Come saprete a fine dicembre
è mancato Franco Grea,
buona parte di voi, che eravate
al presidio o alle numerose
manifestazioni, sicuramente
ve lo ricorderete, era un’altruista,
un uomo allegro e benvoluto
da tutti, uno che ha portato
con fierezza, per tutta la vita,
il suo cappello da alpino».