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Wednesday, April 04, 2007

la storia della ribellione fiscale degli anni sessanta

Alpino e in prima linea contro l’Acna
Loazzolo: in ricordo
di Franco Grea



Loazzolo.
Lettera di
Enzo, Mario, Remo in ricordo
Franco Grea, abitante del
Quartino di Loazzolo, deceduto,
il 29 dicembre 2006, all’età
di 69 anni.
Franco, camionista prima e
agricoltore poi, era un personaggio
conosciuto ed amato
in valle ed in Langa Astigiana,
per il suo grande impegno sociale,
come socio alpino del
Gruppo di Loazzolo e come
militante della prim’ora contro
l’inquinamento della Valle
Bormida, provocato dall’Acna
di Cengio.
Scrivono Enzo, Mario, Remo:
«Siamo nel 2007, ma il
problema Acna, anche se i
più lo ignorano, o fanno finta
di ignorarlo, purtroppo rimane.
Abbiamo deciso di scrivere
queste righe soprattutto
per far conoscere uno dei tanti
episodi di lotta, ai più sconosciuto,
ed anche per ricordarne
un suo protagonista recentemente
scomparso.
Negli anni 60 quando la
Bormida era di “color cocacola”
ed i pesci morivano, il
fiume puzzava, puzzava veramente
tanto anche a distanza
di oltre 50 chilometri dalla fabbrica
della morte, immaginatevi
quanto poteva vivere bene
uno che abitava a pochi
passi dal fiume, come Franco,
che insieme ad altri giovani di
allora, decise di alzare la testa,
ispirato forse alle prime
proteste, iniziate già nel 1916.
Negli anni 60 i valligiani
diedero vita ai “Comitati di
Agitazione”, costituiti nei paesi
lungo il fiume per ribellarsi
all’ingiustizia: per colpa di
qualche essere ignobile che,
preoccupandosi solo di produrre
denaro, impediva che
con quell’acqua potessi irrigarci
i campi o farci il bagno
dentro, ma ingiustizia soprattutto
perchè se avevi la sventura
di nascere in un paesino
bagnato dalla Bormida avevi
fortissime probabilità di morire
di cancro!
I suddetti comitati, intrapresero
alcune iniziative tra le
quali nel 1964 recarsi a Roma
per informare del dramma
della valle l’allora Ministro della
Sanità on. Mariotti, la foto
ritrae quella delegazione di
valligiani composta (a partire
da sinistra) da don Bernardino
Oberto, Vero, l’avvocato
Perazzi, Gallo, il dottor Bertolani,
Grea e Ghiglia, dinanzi a
Montecitorio.
Nonostante la promessa da
parte dell’Acna di depurare le
acque con un innovativo sistema
di depurazione a base
di calore, la situazione non
cambia e quindi continuano le
riunioni dei comitati di agitazione.
In uno di questi incontri,
svoltosi a Bubbio in data 20
aprile 1965, si ipotizzarono diverse
forme di protesta, tra
cui anche l’astenersi dal pagare
le tasse, ma, all’incontro
erano presenti anche due ufficiali
della Guardia di Finanza,
che procedettero immediatamente
a schedare tutti i 27
valligiani presenti e a denunciarli.
Tra i 27 imputati, Gallo di
Gorzegno, l’acquese Bertolani,
Franco Grea di Loazzolo e
il bubbiese Tino Ghiglia, (ritratti
nella foto), insieme ad
altri protagonisti storici delle
proteste (la maggior parte di
essi purtroppo scomparsi),
ma fortunatamente, ancora
oggi alcuni, che non rendiamo
noti per ragioni di privacy,
possono raccontare dell’assurdo
episodio.
Il Tribunale di Acqui Terme
nominò avvocato difensore
dei valligiani, l’avvocato Alfredo
Biondi, che riuscì, si a fare
assolvere i 27, ma non evitò
loro di dover pagare tutte le
spese processuali; l’allora avvocato
ed oggi senatore, si intreccia
ancora, anni dopo con
la vicenda della Valle Bormida,
citiamo solo che in data
8/11/89 in qualità di deputato,
egli votò come la maggioranza
dei parlamentari, contro la
chiusura definitiva dell’Acna.
Negli anni 80 finalmente la
protesta viene capita e condivisa
da tutta la valle… sul finire
degli anni 90 la fabbrica
chiude; anche se ad oggi il
problema rimane poiché permane
il divieto di irrigare, poiché
è alto il pericolo di re-industrializzazione
su di un’area
non ancora bonificata e
non messa del tutto in sicurezza,
inoltre fa rabbia che
nessuno ha mai fatto un solo
giorno di galera, nonostante
gli “omicidi” ai valligiani morti
per tumore!
Con queste righe vogliamo
ringraziare tutte le persone
umili che hanno lottato contro
questa ingiustizia, e che purtroppo
se ne sono andati senza
che il problema sia del tutto
risolto, speriamo almeno
che le energie spese, e il tempo
dedicato, al problema Acna,
possano essere d’aiuto
per le generazioni future che
vivranno in questa valle, ancora
oggi vittima dell’ingiustizia.
Come saprete a fine dicembre
è mancato Franco Grea,
buona parte di voi, che eravate
al presidio o alle numerose
manifestazioni, sicuramente
ve lo ricorderete, era un’altruista,
un uomo allegro e benvoluto
da tutti, uno che ha portato
con fierezza, per tutta la vita,
il suo cappello da alpino».

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